martedì, Aprile 16, 2024

Al Castel dell’Ovo la rassegna “Da Mercadante ai giorni nostri”

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Una nuova e interessante rassegna a Napoli, dal prossimo 30 ottobre, in una location d’eccezione come il Castel dell’Ovo, tutta dedicata al celebre compositore di Altamura, Giuseppe Saverio Mercadante, naturalizzato napoletano.

La rassegna di musica sta per caratterizzare la città di Napoli, e mi riferisco alla lunga serie di concerti che nel mese di novembre saranno dedicati alla figura di Saverio Mercadante. L’evento partirà il prossimo 30 ottobre.

Il celebre compositore, nato ad Altamura nel 1795, studiò con il maestro Zingarelli a Napoli e debuttò come operista nel 1819.

La sua figura è strettamente legata a quella di un musicista elegante e misurato, dotato di un grande talento melodico che gli permise di sviluppare una notevole caratterizzazione drammatica.

Ma da dove nasce l’interesse per Saverio Mercadante e perché dedicargli un’intera rassegna? Innanzitutto, lui è da considerarsi un vero e proprio traghettatore, una sorta di trait d’union tra la celebre scuola Barocca, il Settecento Napoletano, l’opera buffa e la Musica Sacra, che erano le principali forme musicali sviluppatesi in quel periodo; non a caso il fervore musicale così florido a quei tempi a Napoli, era invidiato in tutta Europa, a tal punto che tutti volevano ad ogni costo, venire a studiare nella nostra città, una vera e propria Capitale Europea; successivamente, con l’avvento della musica e del genio di Mozart, l’asse si indirizzò verso l’Europa.

Questo non significava però che la vena creativa Napoletana si fosse esaurita, ma semplicemente evoluta, proprio grazie alla prestigiosa Scuola Barocca Napoletana. Lo stesso Mercadante, che fece tesoro di questa impagabile esperienza, dopo che aveva già lavorato a Genova e Novara, (all’epoca facenti parte di altre nazioni come Spagna, Portogallo, Francia e Austria), si fece portatore della vena creativa del Regno Borbonico, partendo proprio dall’opera e dalla Musica Sacra, per rinnovare quello stile compositivo, da cui volontariamente o involontariamente trassero ispirazione i vari Bellini, Rossini e Donizetti e successivamente anche il grande Verdi.

Infatti, in molte sue opere, si possono facilmente notare temi e modi di scrivere dello stesso Mercadante. Quest’ultimo poi, si dedicò anche alla musica strumentale, dimostrando la sua spiccata versatilità, così come è testimoniato per esempio dai suoi celebri e bellissimi concerti per flauto e per clarinetto. Solamente negli ultimi anni poi, dietro la spinta attenta di Muti, da sempre strenuo sostenitore della scuola Napoletana e Italiana, sono state finalmente riesumate molte delle opere conservate nella Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli.

Alcune di queste composizioni sono state oggetto di studio del pianista Giovanni Rea, attento consumatore ed esecutore di musica da camera, da molti anni. Infatti, nel 2017, ha eseguito il II Decimino per pianoforte e strumenti, ritenuto quasi un concerto per Pianoforte e Orchestra, ed è proprio con questa definizione che è catalogato presso la Biblioteca del Conservatorio di Milano al Fondo Noseda, al contrario invece di come è stato catalogato al Conservatorio di Napoli, a causa forse di qualche sprovveduto “studioso” che ha scritto maldestramente sul manoscritto autografo “Decimino per pianoforte etc etc….”.

Pertanto, la rassegna che partirà il prossimo 30 ottobre, offrirà una nuova luce, meritata e preziosa, sul buona parte dei lavori di Mercadante, così come di seguito è illustrato nella seguente locandina:Al Castel dell'Ovo la rassegna "Da Mercadante ai giorni nostri"

 

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