venerdì, Aprile 19, 2024

Agenzia delle Entrate, no all’esonero dalla fattura elettronica

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Fattura elettronica: il direttore di Agenzia delle Entrate contrario all’ipotesi di esonero per alcune categorie di lavoratori autonomi (“penalizzerebbe le azioni di contrasto all’evasione fiscale”).

Il Governo M5S-Lega starebbe pensando di esonerare dall’obbligo della fattura elettronica alcune categorie di lavoratori autonomi. Un’ipotesi che non piace all’Agenzia delle Entrate, secondo cui, come sottolineato dal nuovo direttore Antonino Maggiore in audizione alla Camera, si introdurrebbero “elementi di notevole complessità per gli operatori e per l’Agenzia delle Entrate”.

A partire dal primo gennaio 2019, stando quanto stabilito dal precedente Esecutivo, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche tra privati. Come riporta il sito “Lettera 43”, ciò significa che tutte le fatture emesse in Italia, a seguito di cessioni di beni o servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti nel nostro Paese, potranno essere solo elettroniche. In Parlamento, tuttavia, circola l’ipotesi di rinviare al 2020 l’entrata in vigore dell’obbligo, sostenendo che sia necessario dare più tempo ai contribuenti per prepararsi.Agenzia delle Entrate, no all’esonero dalla fattura elettronica Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore ha però sottolineato che un ipotetico esonero per alcune categorie porterebbe a “ripercussioni sulle azioni di prevenzione e contrasto a fenomeni di frode ed evasione dell’Iva”. Maggiore ha poi ricordato che dall’obbligo di fattura elettronica sono comunque già escluse tutte le imprese e i lavoratori autonomi che rientrano nel regime dei minimi, dei forfettari oppure in quello dei piccoli agricoltori. Ovvero tutti quei soggetti che, in linea generale, hanno un ammontare di ricavi inferiore a 50mila euro l’anno, nonché coloro che emettono scontrino o ricevuta fiscale.

Inoltre, dall’analisi dei dati pervenuti attraverso lo Spesometro 2017, risulta che circa l’85% delle imprese emette ogni anno un numero di fatture inferiore a 500.

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