giovedì, Aprile 25, 2024

Addio a Gennaro Cannavacciuolo morto improvvisamente a 60 anni

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Gennaro Cannavacciuolo è morto drammaticamente a sessant’anni. Con lui il talento faceva a gara con la fantasia e la grande scuola teatrale di un tempo riviveva felice tra il comico, il tragico, il cabaret e la rivista.

Finale tragico e amaro per la vita di Gennaro Cannavacciuolo morto drammaticamente e inaspettatamente a sessant’anni, proprio nel giorno dell’anniversario della nascita del suo maestro Eduardo De Filippo.

E fu proprio il grande drammaturgo, nel 1981, a pubblicare sull’ordine del giorno del suo teatro quello che oggi può sembrare il migliore omaggio alla memoria per un attore e cantante che sicuramente mancherà tanto al mondo dello spettacolo. «Ringrazio Gennaro Cannavacciuolo – scrisse Eduardo- per la collaborazione, ma soprattutto per l’impegno e la serietà con cui ha affrontato ben due sostituzioni; e non è finita qui…» (31 luglio 1981). Gennaro Cannavacciuolo, puteolano di nascita, all’epoca, aveva appena 20 anni. Formatosi all’ombra del grande Eduardo e successivamente al fianco di Pupella Maggio, per la critica più autorevole è stato un artista sinonimo di eclettismo, raffinatezza e classe.Addio a Gennaro Cannavacciuolo morto improvvisamente a 60 anni

Con lui il talento faceva a gara con la fantasia e la grande scuola teatrale di un tempo riviveva felice tra il comico, il tragico, il cabaret e la rivista. Dopo essere stato in scena in tutti i principali teatri d’Italia e a Napoli dal San Carlo all’Augusteo e dalla Sala Ferrari al Sannazaro e al Delle Palme, Gennaro Cannavacciuolo ha saputo sempre mettersi in luce per la grazia dei suoi personaggi, per le doti canore e di fine dicitore e per la sua capacità di spaziare da un ruolo all’altro con garbo e bravura.

A Napoli dopo aver dato voce alla drammaturgia di Manlio Santanelli e Ruccello, è stato applaudito per le sue prove nei panni del suo amato Domenico Modugno con lo spettacolo “Volare” e nel ruolo dell’immenso Cyrano de Bergerac che tanto successo portò allo stesso Mimmo nazionale attore. Ancora, Cannavacciuolo è stato apprezzato per il suo omaggio a “Milly” a  “Yves Montand- Un italien à Paris” e per la tournée dedicata a “Milva- Donna di teatro” divisa tra Brecht e Patroni Griffi.

Presente anche in cinema e in televisione, indimenticabili resteranno i suoi interventi in Rai nel programma cult di Paolo Limiti, “Ci vediamo in Tv”. Andando a ritroso nel tempo Cannavacciuolo è stato il primo interprete in Italia di “Concha-Bonita” con le musiche di Nicola Piovani e la regia di Arias e ancora, il Maestro delle cerimonie in “Cabaret” con la Compagnia della Rancia. Ha lavorato in “Le cinque rose di Jennifer”, “Ragazze sole con qualche esperienza” e “Ditegli sempre di sì” con la regia di Geppy Gleijeses e in “Novecento Napoletano” diretto da Bruno Garofalo. Tra i tanti premi ricevuti nel corso della sua carriera, figurano il Premio E.T.I. Olimpici del Teatro per “Concha Bonita” e il Premio Girulà miglior attore non protagonista.

Animato dal fascino di una Napoli dal sapore antico, Gennaro Cannavacciuolo ha saputo fondere insieme il passato con il contemporaneo portando in scena le tracce di una città in bilico tra la passionalità e la generosità così come tra la tensione e la violenza. Sentimentale e fiero delle sue origini, Gennarino è stato strappato dal suo teatro troppo presto.

Lo stesso teatro che piangerà per sempre la perdita di un artista unico e inimitabile. Stabilitosi a Roma da molti anni, Cannavacciuolo lascia la moglie e un figlio di nove anni e, tra gli altri, il fratello Gianni, anch’egli attore e attualmente impegnato nella Compagnia di Teatro di Luca De Filippo. I funerali si svolgeranno nella capitale, sabato 28 maggio alle 14 nella chiesa di San Roberto Bellarmino in piazza Ungheria.

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