Prima vittoria del Napoli ad Empoli. Questa “impresa” non era riuscita neppure a Maradona. Partita dai due volti: Napoli determinato e micidiale nel primo tempo quanto molle e distratto nel secondo.
di Gianmarco Giugliano – Sarri ripropone il Napoli dello scorso anno con il centrocampo nelle mani di Jorginho, Allan ed Hamsik. In attacco il tridente dei piccoli viene confermato. In difesa Chiriches al posto di Koulibaly che, difidato, rischierebbe di saltare il big match contro la Juventus in caso di ammonizione.
L’Empoli perde da 5 partite consecutive mentre il Napoli, al contrario, viene da 4 trasferte vincenti consecutive. Partita che sembrerebbe segnata già dall’ingresso in campo delle squadre e che poteva prendere una piega importante già al 7’ quando per un atterramento di Mertens, l’arbitro assegna un rigore al Napoli. Dal dischetto, però, Mertens calcia debolmente e piuttosto centrale per la parata di skorupsky.
Il dominio del Napoli, confermato dal 66% di possesso palla nella prima parte, viene concretizzato prima da Insigne, poi da Mertens con una fantastica punizione e poi ancora da Insigne con un calcio di rigore per fallo su Callejon.
3-0 senza attenuanti dopo 45’. Impossibile prevedere la scomparsa della squadra di Sarri nella ripresa. L’Empoli, per tutta la partita, ha cercato di impostare il suo gioco fatto di palleggio e verticalizzazioni: alla squadra di Martusciello non manca il gioco ma la qualità tecnica, troppo evidente nel primo tempo. Il calo del Napoli favorisce il ritorno in partita dei toscani. El Kaddouri, ex di turno, realizza su calcio di punizione mentre all’80’ Maccarone realizza un calcio di rigore concesso giustamente dall’arbitro.
2-3 e partita clamorosamente riaperta. Il Napoli soffre nei minuti finali la grinta e la voglia dell’Empoli ma il risultato non cambia fino alla fine. Vittoria importantissima per la squadra di Sarri che distacca l’Inter di 8 punti aspettando la partita della Roma per la rincorsa al secondo posto.
Nonostante la vittoria, risulta impossibile non prendere atto del pessimo secondo tempo del Napoli: quando Sarri parla di immaturità e di concentrazione, parla proprio di queste situazioni. Una squadra che vuole candidarsi alla vittoria finale del campionato non può spegnersi dopo un tempo e farsi segnare due gol dalla squadra col peggiore attacco della serie A. Di positivo, oltre al risultato, il dodicesimo gol di Insigne (che così raggiunge il suo record in campionato) ed il ventesimo gol di Mertens sempre più lanciato verso il podio della classifica cannonieri. Ora la serie A si ferma per dare spazio alla nazionale per poi tornare di prepotenza con due sfide tra Napoli e Juventus, prima in campionato e poi in coppa Italia: previsto un San Paolo pienissimo e rovente in entrambe le partite.