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Napoli da vivere. Ecco un luogo antico ancora poco conosciuto

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Il Reale Monte Manso di Scala nel cuore del centro antico di Napoli, al terzo piano di un maestoso edifico di via Nilo, al civico 34.

di Carlo Farina – Sono sicuro che nemmeno dei viaggiatori esperti e attenti come Goethe o Dickens, avrebbero mai potuto immaginare l’esistenza, qui a Napoli, di una chiesa custodita al III piano di un grande palazzo storico, proprio nel cuore antico del centro storico di Napoli.

Infatti, a due passi dalla statua del Dio Nilo, percorrendo la suggestiva via Nilo, al numero civico 34, si accede all’interno del cortile di questo splendido complesso restaurato dalla Fondazione privata che ne gestisce la cura. Raggiungendo il terzo piano di questo grande edificio, troviamo il Real Monte Manso di Scala, una delle più antiche istituzioni napoletane, che sorse nel 1608, per volontà del Marchese di Villa, Giovan Battista Manso di Scala, che donò alla fondazione ben 50.000 ducati, fondando nel 1611 anche l’Accademia degli Oziosi.

Scopo di tale fondazione era di assicurare gratuitamente ai figli delle famiglie nobili partenopee, che erano cadute in disgrazia, un’istruzione adeguata, che fu data in gestione ai Padri Gesuiti. palazzo-monte-manso

Questi ultimi, alla fine del ‘700, ristrutturarono l’intero complesso di via Nilo, unificando i vari edifici presenti nella zona circostante, compresa l’area che soprastava la Cappella di Sansevero, che come noi tutti sappiamo fu acquistata più tardi dal Principe Raimondo de Sangro, una delle figure più misteriose e inquietanti della storia di Napoli.

Non a caso ho voluto citare tale figura, legata proprio alla nascita di questa chiesa “appartamento”. L’aumento considerevole dei Seminaristi, portò i Gesuiti alla decisione di edificare una chiesa all’interno di questo grande edificio, e la scelta cadde sul terzo piano, proprio sopra la Cappella di Sansevero. Perché proprio sopra questa famosissima Cappella? La risposta è legata all’attività del Principe Raimondo de Sangro che all’epoca era massone e Gran Maestro di tutte le logge napolitane e per questo motivo, oggetto di scomunica da parte dell’autorità ecclesiastica. Infatti, Papa Benedetto XIV, nel 1751, aveva già scomunicato tutti coloro che aderivano alla logge massoniche. Quindi, la scelta di costruire una chiesa proprio sopra la Cappella di Sansevero, aveva una valenza simbolica molto importante: un edificio di culto che sovrasta un “tempio massonico” è come schiacciare il male alla radice. real-monte-manso-di-scala-visite-guidateOggi, con i recenti e magnifici restauri del Real Monte Manso di Scala, è possibile visitare questa stupenda Cappella, che è stata abbandonata per più di cinquant’anni, e restituita al suo massimo splendore alla città di Napoli. Voglio segnalare sul meraviglioso altare ligneo di questa “atipica” chiesa, un dipinto di Francesco de Mura raffigurante la Madonna con Gesù Bambino, ai cui piedi sono presenti i Gesuiti che presentano i giovani da loro stessi assistiti. Sull’altare, possiamo ammirare anche alcune statue-capolavoro frutto dell’arte policroma di Sant’Ignazio di Loyola e di San Francesco Saverio. Presente inoltre, nella controfacciata, anche un prezioso organo che spesso è suonato in occasione di concerti saltuari. Nel 2010, la Fondazione che gestisce questo complesso, ha accettato di introdurre all’interno della chiesa un‘opera del giovane artista Giuseppe Corcione, che ha realizzato per l’occasione il Cristo svelato o Luce nascosta che è stata collocata esattamente e parallelamente al Cristo Velato sottostante la Cappella di Sansevero. Un‘opera, la cui inaugurazione risale al 7 giugno 2011, che non ha certamente l’immenso valore storico-artistico del Cristo Velato, ma che tuttavia merita una visita per approfondire meglio e studiare con più attenzione i luoghi storici e misteriosi della città di Napoli, che ogni giorno ci sorprende sempre più.

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