venerdì, Marzo 29, 2024

Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorra

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Trentadue anni fa Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino di Napoli, fu ucciso dalla camorra. Napoli lo ricorda con tanti eventi.

di Chantal Collaro – La sera del 23 settembre dell’anno 1985, il giornalista campano si trovava sotto casa nella sua macchina, nel quartiere resistenziale del Vomero dove era cresciuto, quando fu ferocemente ammazzato da dieci colpi di pistola in testa da 2 killer a bordo di una moto. Pochi giorni prima, aveva compiuto 26 anni.  La mattina stessa, aveva chiamato il suo ex direttore perché voleva rivelargli “cose che sarebbe meglio dire a voce”. Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorraGiancarlo Siani aveva iniziato a collaborare con alcuni periodici napoletani mentre frequentava ancora l’università. Gli piaceva scrivere sulle problematiche sociali del disagio e dell’emarginazione. Nei suoi articoli, analizzò il fenomeno sociale della criminalità per poi interessarsi all’evoluzione delinquenziale delle diverse “famiglie camorristiche”. Fu in questo periodo, che cominciò a collaborare con il periodico “Osservatorio sulla Camorra” rivista a carattere socio-informativo diretta da Amato Lamberti e dopo con il quotidiano “Il Mattino“, come corrispondente da Torre Annunziata presso la sede distaccata di Castellammare di Stabia. Si occupava di cronaca nera e quindi di camorra e di camorristi. In quell’ambito, realizzò une serie di inchieste e denunce nelle quali tentò di svelare i rapporti tra la criminalità organizzata e la politica, come l’assegnazione degli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree coinvolte dal terremoto dell’Irpinia del 1980. Un impegno civile e morale, un’avversione per l’ingiustizia, una predilezione per la verità che hanno di sicuro firmato la sua condanna a morte. Il Comune di Napoli ha reso omaggio, con una serie di eventi, alla persona e al coraggio di Giancarlo Siani, soprattutto per far conoscere ai ragazzi di Napoli la sua storia. Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorraUna targa è stata apposta in via Romaniello, al Vomero, sul luogo dove venne ucciso, con QR Code in modo da permettere direttamente a chi lo inquadra con il cellulare di accedere alle pagine web che raccontano la storia del giornalista campano. Inoltre, la targa è stata messa sul murale dipinto un anno fa dai ragazzi del quartiere. Murale che raffigura Giancarlo Siani in ventisei spezzoni. Ventisei come gli anni del giornalista al momento della sua morte. Nel pomeriggio è stato inaugurato al Pan, un totem con immagini e video della Mehari, l’auto del giornalista, realizzato grazie all’Aeroporto Internazionale di Napoli, con proiezione del filmato «Ricordando Giancarlo dopo 32 anni», a cura di Aldo Zappalà e Sergio Scoppetta. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha scritto un post su Facebook: “Giancarlo Siani aveva un grande amore per la sua professione e uno ancora più forte per la sua terra. Nonostante i rischi, scrisse articoli durissimi sulla Camorra. Fu ucciso il 23 settembre del 1985, aveva solo 26 anni. Ricordarlo serve per proiettare la sua storia nel futuro. Tantissimi cronisti ogni giorno subiscono minacce e intimidazioni: loro hanno bisogno del nostro sostegno, noi del loro talento, del loro coraggio, del loro spirito critico”. Al carcere minorile di Nisida ha avuto luogo la cerimonia del Premio Siani e «Leggendo cresceRAI», realizzata dall’Associazione Abbracci Onlus. Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorraA seguire i giovani detenuti hanno assistito alla proiezione del film «Gatta Cenerentola», prodotto da MAD Factory Entertainement con Rai Cinema, e al termine si è svolta la premiazione degli studenti, alla presenza del procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, con lettura di brevi stralci degli scritti su Siani e commenti di Alessandro Barbano, direttore del Mattino, e Sandro Ruotolo. Le premiazioni sono state curate da Ottavio Lucarelli, Presidente dell’OdG della Campania, da Claudio Silvestri, segretario del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania e dei Presidenti di Eav, Anm e Anci, che hanno donato copie del libro «Fatti di camorra» edito da Iod edizioni, per la preparazione dei ragazzi. Lucio D’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, ha premiato il miglior allievo della scuola di giornalismo dell’ateneo. A chiudere l’iniziativa, a cui ha partecipato anche l’assessore Clemente, verrà presentato il videoclip di «Puorteme ‘llà fore», la canzone interpretata da Lucariello e Raiz scritta dai ragazzi dell’IPM di Airola.

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