giovedì, Aprile 18, 2024

EuroExa, arriva il supercomputer Europeo

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L’annuncio arriva dalle 16 istituzioni che fanno parte del consorzio EuroExa, nel corso di un incontro presso il Super-computer Centre di Barcellona.

Arriva il supercomputer Europeo. Ad annunciarlo sono le 16 istituzioni che fanno parte del consorzio EuroExa, che nel corso di un incontro presso il Super-computer Centre di Barcellona hanno dato ufficialmente il via al progetto che porterà a realizzare la prima infrastruttura di supercalcolo tutta europea, sia in termini di design che di tecnologia impiegata. L’appuntamento nella città catalana è servito anche per dettare le linee guida per creare sistemi di calcolo paralleli scalabili fino all’exaflop, in grado di eseguire fino a 1 miliardo di miliardi di operazioni aritmetiche al secondo.

EuroExa è stato finanziato con 20 milioni di euro – in 42 mesi – nell’ambito di Horizon 2020, e vede coinvolte per l’Italia l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Nello specifico, il finanziamento servirà per sviluppare un sistema di elaborazione basato sulla tecnologia ARM con acceleratori computazionali implementati su Fpga Xilinx Ultrascale+ di nuova generazione.

E’ pronto il prototipo del supercomputer europeo messo a punto nell’ambito del progetto EuroExa, realizzato nell’ambito di Horizon 2020, il piu’ grande programma quadro di ricerca varato dalla Commissione Europea. Finanziato con 20 milioni di euro in 42 mesi, e’ stato appena lanciato dalle 16 istituzioni europee che vi partecipano e tra le quali l’Italia e’ rappresentata da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

L’obiettivo e’ mettere a punto sistemi di calcolo capaci di eseguire un miliardo di miliardi di operazioni aritmetiche al secondo (ExaFlop).”EuroExa si inserisce in un ciclo della durata di almeno 5 anni, con il quale l’Europa ambisce ad acquistare un ruolo piu’ importante nel mercato globale delle tecnologie correlate al supercalcolo”, ha osservato Piero Vicini, responsabile del progetto per l’Infn. “La sfida – ha aggiunto – e’ ambiziosa: una tecnologia ‘made in Europe’ alla base di processori, acceleratori, network e meccanica d’integrazione che permetta di esprimere potenze di calcolo caratterizzate da cifre a 18 zeri, e competere a livello mondiale con i principali fornitori di sistemi di supercalcolo asiatici e americani”.

Per Giuliano Taffoni, responsabile del progetto per l’Inaf, “EuroExa ha l’ambizione di costruire una piattaforma di supercomputing a partire dall’esperienza delle Applicazioni Scientifiche, che contribuiscono attivamente al disegno e alla verifica dell’infrastruttura”.

Non si tratta soltanto di realizzare un hardware competitivo, ma di “sviluppare – ha proseguito – il software e le librerie che permettano di sfruttare appieno gli Exaflop a disposizione. Solo in questo modo potremmo realizzare un laboratorio numerico europeo di eccellenza che permetta di affrontare le sfide ancora aperte non solo in ambito astrofisico, ma anche in biologia, medicina, climatologia, solo per citare alcune delle aree di ricerca cui il nostro lavoro potra’ essere applicato”.

“EuroExa si inserisce in un ciclo della durata di almeno 5 anni, con il quale l’Europa ambisce ad acquistare un ruolo più importante nel mercato globale delle tecnologie correlate al supercalcolo”, ha spiegato Piero Vicini, responsabile del progetto per l’Infn. “La sfida è ambiziosa: una tecnologia “made in Europe” alla base di processori, acceleratori, network e meccanica d’integrazione che permetta di esprimere potenze di calcolo caratterizzate da cifre a 18 zeri, e competere a livello mondiale con i principali fornitori di sistemi di supercalcolo asiatici e americani”.

L’intento è dunque quello di creare una piattaforma di supercomputing, come ribadito dal responsabile del progetto per l’Inaf Giuliano Taffoni. Non serve solo la parte hardware, ma anche software e librerie per poter sfruttare gli exaflop a disposizione: “Solo in questo modo potremmo realizzare un laboratorio numerico europeo di eccellenza che permetta di affrontare le sfide ancora aperte non solo in ambito astrofisico, ma anche in biologia, medicina, climatologia”.

Ulteriori finanziamenti verranno impiegati dal team di ricerca entro il 2022/23 per realizzare un’infrastruttura integrata di calcolo ad alte prestazioni alla scala dell’ExaFlops “made in Europe”, nonché un’infrastruttura di ExaScale computing da mettere a disposizione per le comunità scientifiche, il mondo industriale e il settore pubblico europei.

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