sabato, Aprile 20, 2024

Comune di Napoli, Tari: ecco come verificare l’importo esatto

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Il Comune di Napoli mette a disposizione dei cittadini una piattaforma per calcolare l’applicazione della Tari. Ecco come verificare l’esatto importo versato e richiedere il rimborso di somme non dovute.

La tassa sui rifiuti, la Tari in molti comuni è stata applicata più volte su un singolo immobile, in alcuni casi fino a raddoppiare. L’anomalia è stata riscontrata anche a Napoli. Si ribadisce che prima di effettuare il ricorso per ottenere il rimborso è necessario verificare se dalle proprie posizioni risulta l’errore.

Ecco come fare per semplificare il procedimento.

Quindi il contribuente, verifica la propria posizione per poi chiedere al Comune il rimborso di quanto indebitamente pagato o la compensazione sulla bolletta dell’anno prossimo. Ci sono cinque anni di tempo dal versamento per chiedere il rimborso, che il Comune dovrebbe effettuare entro 180 giorni dalla presentazione dell’istanza. Leggere, quindi, attentamente gli avvisi di pagamento che l’ente ha inviato a tutti i contribuenti e verificare, in caso di pertinenze, che la quota variabile applicata risulti pari a zero euro.

In genere l’avviso di pagamento della Tari contiene il riepilogo dell’importo da pagare, le istruzioni per il versamento (scadenza rate e codice tributo) nonché il dettaglio delle somme. È in questa parte che l’ente indica le unità immobiliari (con i dati catastali: foglio, particella, sub), la superficie tassata, il numero degli occupanti e la quota fissa e variabile distinta per ogni unità immobiliare. La quota variabile deve essere presente solo per l’abitazione, non anche per le eventuali pertinenze.

Il Comune di Napoli – dichiara l’Assessore al Bilancio Enrico Panini – applica in maniera corretta la tassa rifiuti, non aggravando in modo ingiusto il peso del tributo sui propri contribuenti“.
Al fine di evitare di presentare inutili ricorsi od istanze di rimborso, si invita preventivamente a verificare la corretta determinazione del tributo dovuto attraverso l’uso del calcolatore messo a disposizione dei cittadini sul sito del Comune*, il cui link è:

https://www.riscotel.it/calcolo/tari/napoli/

*Per il calcolo della tassa relativa alla pertinenza, successivamente al calcolo dell’abitazione (senza uscire dalla pagina), si dovrà cliccare il tasto “+ aggiungi una pertinenza” e dopo aver inserito la superficie automaticamente il software calcolerà l’importo complessivamente dovuto dal contribuente. 

Nel caso risultino somme versate e non dovute è bene rammentare che l’articolo 1 comma 164 della legge 296/2006 (finanziaria 2007) stabilisce che il rimborso delle somme versate e non dovute deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione. La stessa norma impone inoltre all’ente di effettuare il rimborso entro centottanta giorni dalla data di presentazione dell’istanza, ma non è da escludere un eventuale silenzio-rifiuto da parte dell’ente.

Il contribuente, in caso di diniego espresso al rimborso, ha 60 giorni di tempo per proporre ricorso alla commissione tributaria provinciale territorialmente competente. Nel caso di silenzio-rifiuto – che si forma dopo 90 giorni dalla presentazione dell’istanza (articolo 21 Dlgs 546/92), ma è consigliabile attendere 180 giorni previsti dalla norma sui tributi locali (comma 164 legge 296/06) – il contribuente deve proporre ricorso entro cinque anni (termine di prescrizione del diritto secondo la giurisprudenza più recente).

La disciplina sul processo tributario impone al contribuente di inserire nel ricorso tutti i motivi che costituiscono la materia del contendere, non essendo possibile, in seguito, integrare il ricorso con altri motivi. Pertanto se il soggetto passivo non ha sollevato subito, in sede di motivi di ricorso, la questione dell’illegittimità della duplicazione della quota variabile Tari, non potrà più farlo successivamente.

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