venerdì, Marzo 29, 2024

Cervinarte, il tema del “ritorno”

Alla decima edizione artisti di fama internazionale espongono a Cervinara celebrando il “nostos’

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Federica Giorgio
Federica Giorgiohttps://www.2anews.it
Giornalista - iscritta alla Federico II al corso di Laurea di Culture Digitali e Comunicazione

“Cervinarte”, la rassegna organizzata a Cervinara dalla Pro Loco in programma da sabato 18 novembre a sabato 25 dicembre 2017.

E’ il “ritorno”, inteso soprattutto come “viaggio verso casa”, il tema della decima edizione di Cervinarte, la rassegna di arte contemporanea – organizzata a Cervinara dalla Pro Loco Angelo Renna con l’amministrazione comunale – e in programma da sabato 18 novembre a sabato 25 dicembre 2017.

E infatti è “Nostos”, “ritorno” in greco, il nome scelto come titolo dal curatore della rassegna, Peppino Vaccariello, che non poteva non cogliere un pezzo importante della storia del centro caudino: le partenze e i ritorni motivati dalla fame e dalla voglia di migliorare le proprie condizioni di vita, come in tanti luoghi dell’Italia meridionale durante il periodo delle grandi migrazioni.

Cervinaresi anche di terza e quarta generazione sono sparsi in tutto il mondo, tanti ancora oggi fanno la valigia e partono, ma c’è anche chi a Cervinara arriva: come Alfred Mirashi, in arte Milot, artista albanese che nel 1991 scappo dai Balcani e arrivò, dopo alterne vicende, in Valle Caudina. Ci torna sabato 18 novembre per regalare alla sua città d’adozione una sua opera: una chiave in ferro di circa venti metri, la più grande del mondo, che sarà collocata nella rotonda di via Lagno.

“Per la prima volta “Nostos” non è solo un’esposizione temporanea: resterà il segno, a futura memoria, di ciò che questa rassegna e di chi la anima, sul nostro territorio – commenta l’assessore alla Cultura Raffaella Cioffi (nella foto) – Ciò che mi piace sottolineare delle manifestazioni che nell’ultimo trimestre abbiamo realizzato a Cervinara è lo spirito di collaborazione che si è venuto a creare innanzitutto con la Pro Loco Angelo Renna.

Voglio anche ringraziare l’Ufficio tecnico e l’assessorato ai Lavori pubblici che si sono adoperati affinché fosse tutto pronto per installare la grande chiave di Milot, con la quale simbolicamente apriamo la città, la mente e il cuore a chi vorrà venire a farci visita. E mi si consenta un grande in bocca al lupo alla giovanissima artista cervinarese Serena D’Onofrio a cui la direzione del festival ha commissionato un lavoro che sarà esposto accanto alle opere di Milot.”.

Non solo: l’artista albanese porterà anche delle opere che verranno esposte nell’abbazia di San Gennaro a Ferrari e nella chiesa di Sant’Adiutore Vescovo, presso Palazzo Bove e nel Convento Suore della carità del buono e perpetuo soccorso. I padroni di casa, l’abate don Alfonso Lapati e don Lorenzo Varrecchia, si presteranno anche ad accompagnare i visitatori alla scoperta dei tesori delle due chiese.

La rassegna ospiterà inoltre una mostra fotografica del maestro cinese Zeng YI, famoso in tutto il mondo per i ritratti che realizza nei luoghi più sperduti del suo sterminato paese: l’apertura sempre sabato 18 novembre alle 19.15. Domenica 19 novembre, alle 11, nell’aula consiliare Antonio Sacco sarà presentato il libro di Gianni Marino “Soldati irpini in Grecia”.

Nel volume sono raccolte le storie dei sette cervinaresi che vissero quell’orrore. Quattro tornarono a casa vivi, la loro fu una vera e propria Odissea, mentre tre riposano in terra ellenica. La presentazione è a cura di Francesco Viola, nipote di uno dei protagonisti. Il giorno successivo, lunedì 20 novembre nell’aula consiliare Antonio Sacco alle 18, verrà presentato il romanzo, entrato nella cinquina finale del Premio Strega 2017, “La Compagnia delle anime finte” di Wanda Marasco: l’autrice torna a raccontare la sua Napoli, anche quella più oscura e segreta. Martedì 21 novembre, alle 20, all’interno della chiesa di Sant’Adiutore Vescovo, sarà il momento della poesia , la poesia del ritorno. I poeti Carlo Parente e Angela Ragusa leggeranno i loro versi.

Mercoledì 22 Novembre, alle 20, nella Sala Convegni “Nicodemo De Vito” sarà la volta del teatro. L’attore ed autore Peppe Barile proporrà insieme ai Wum, Massimo D’Avanzo e Carmen Famiglietti, un suggestivo viaggio tra parole, musiche, suoni, canti e balli sul tema del ‘Nostos’. Giovedì 23 novembre sarà la volta dei due giornalisti Aldo Balestra e Antonio Sacco che, alle 18 presso la Sala della Legalità del Palacaudium, analizzeranno le eterne partenze ed i pochi ritorni che hanno sempre contraddistinto le storie del Sud. Sacco è originario di Cervinara: anche il suo è un ritorno, ed è un omonimo del ragazzo di appena sedici anni che fu la più giovane vittima della tragedia di Marcinelle in Belgio.

Il giorno successivo, venerdì 24 novembre, nella sala legalità del Palacaudium alle 18, una riflessione su i “Visual Hero”, un viaggio tra gli eroi contemporanei. Intervengono Mario Tirino, dottore di ricerca all’Università degli studi di Salerno, e Alfonso Amendola, docente di sociologia degli audiovisivi sperimentali.

Sabato 25 novembre si chiude la rassegna con un grande appuntamento. Alle 20 nell’abbazia di San Gennaro si svolgerà “Concerto per Nostos” del Paganini Stirings duo, con Giuliano De Angelis al violoncello e Alessandro Di Gregorio alla chitarra. Si chiude con un altro ritorno, con il virtuosismo del maestro e professore Giuliano De Angelis. Il musicista è originario de L’Aquila ma per qualche anno ha insegnato alla scuola media Francesco De Sanctis di Cervinara.

La decima edizione di ‘Cervinarte’ rientra nel ‘pacchetto’ di eventi finanziato con i fondi Poc che il Comune guidato da Filuccio Tancredi ha ottenuto dalla Regione: in tutto 80mila euro, con la compartecipazione al 50% di entrate comunali, con i quali l’assessorato alla Cultura ha regalato alla città musica, arte, gusto e cultura.

Dallo scorso settembre Cervinara ha potuto godere di una speciale messa in scena della “Traviata” di Giuseppe Verdi, che ha aperto il “Cervinara Opera Festival”, poi dei “Vicoli dei Tartufai” e, infine, della due giorni della Sagra della Castagna. Ora spazio a Cervinarte. Non manca nulla perché la Valle Caudina possa diventare il centro nevralgico delle nuove espressioni artistiche.

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