venerdì, Marzo 29, 2024

Associazione Scarlatti. Victoria Mullova e la musica brasiliana

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Con Stradivarius in Rio, accompagnata da tre validi musicisti, la celebre violinista russa, Victoria Mullova, ha animato il quarto concerto dell’Associazione Alessandro Scarlatti, in una nuova veste musicale, lontano dai suoi studi classici.  

di Carlo Farina – Il quarto concerto dell’Associazione Scarlatti ha ospitato una delle più grandi e affermate violiniste del vasto panorama musicale mondiale, Victoria Mullova vincitrice di numerosi concorsi internazionali come il “Sibelius” di Helsinki nel 1980. Con il suo prestigioso violino, nella sua lunga e luminosa carriera artistica, ha affrontato i più grandi e difficili capolavori della letteratura violinistica, da Bach a Vivaldi, da Brahms a Beethoven, fino ai  russi del Novecento.Associazione Scarlatti. Victoria Mullova si cimenta con la musica brasiliana In questo concerto però il rigoroso e accademico repertorio classico, che l’ha resa famosa in tutto il mondo, è stato abbandonato per la musica brasiliana, con la quale si è cimentata al teatro Sannazaro, lo scorso giovedì, esibendosi con tre validi e simpatici musicisti. Così è nato “Stradivarius in Rio”, un viaggio attraverso la musica di questo grande paese, che ha dato i natali a musicisti del calibro di Antonio Carlos Jobin, e Caetano Veloso, con un omaggio agli stessi e a tanti altri musicsti. Il suo violino ha voluto percorrere quella cultura musicale del Brasile, attraverso un progetto che vuole esplorare altri mondi e nuovi suoni, anche con uno strumento così “classico” come il violoncello del bravo Matthew Barley, che ha rilevato con grande senso ritmico i passaggi più belli e significativi della serata. Ma il vero senso del ritmo brasiliano, in tutta la sua colorata e suggestiva musica, è stata ottenuta dalla chitarra di Joao Luis Nogueira e dalle percussioni di Paul Clarvis, entrambi perfettamente calati nell’interpretazione della musica brasiliana. Di grande effetto l’esecuzione della celebre “Tico Tico” dove la Mullova ha potuto cimentarsi in quel particolare virtuosismo, che la contraddistingue, strappando al pubblico un lungo e trascinante applauso. Intensa e suggestiva l’interpretazione di un brano del figlio Misha Mullov-Abbado, intitolata, non a caso, proprio “Brazil”. Tuttavia, non si può non notare una certa rigidità di approccio verso questo tipo di musica che anche un’eccellente violinista, come la Mullova, non può assimilare e trasmettere cosi bene e in modo del tutto naturale, come farebbe un vero brasiliano. Ma, la scelta “coraggiosa” per aver proposto un concerto lontano dal suo abituale repertorio classico, completa appieno la sua figura di virtuosa del violino, e il bis di “Tico Tico” l’ha confermato.

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