venerdì, Aprile 19, 2024

Sanità in Campania: tra contraddizioni e nuove realtà

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Lo scandalo della donna ricoverata all’ospedale San Paolo in un letto invaso da formiche è finito in Procura. E’ un gravissimo caso di degrado e malasanità che va denunciato e perseguito. Ma questo episodio non deve far dimenticare le eccellenze della sanità Campana. Riflessioni

di Maria Sordino – Una notizia che in poche ore ha fatto il giro del web: un’anziana signora, ricoverata presso il reparto di Medicina Generale dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, è stata ritrovata ricoperta da formiche, probabilmente mentre era addormentata sotto sedazione. Episodio per il quale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato l’invio di una task force ministeriale e dei Nas per accertare le responsabilità. sanitàCritiche e indignazione sono giunte dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ha denunciato l’accaduto, dai sindacati, dall’opinione pubblica. Un gravissimo caso di degrado e di malasanità, che richiede interventi rapidi e risolutori, per accertare le responsabilità, a tutela di tutti quei pazienti che, per storia di malattia, devono affidarsi all’ospedale San Paolo o ad altri nosocomi della città e sono nel pieno diritto di ricevere la migliore assistenza possibile, senza scusanti di alcun genere. Eppure la Campania non è estranea a prestazioni d’eccellenza. La buona sanità esiste, non serve cercarla, basta semplicemente saperla riconoscere e valorizzarla. Ecco perché è importante segnalare alcune delle tante realtà che, nonostante tutto, in Regione fanno bene il proprio lavoro.
sanitàA Napoli, il bollino verde spetta al Monaldi, per le attività nell’ambito dell’area respiratoria, che testimoniano la storica vocazione dell’ospedale collinare, senza dimenticare il fiore all’occhiello per la diagnosi e la cura dell’ipertensione polmonare diretto dal Dr. Michele D’Alto (leggi anche 2ANews.it del 17 ottobre 2016). I centri specializzati per questa patologia sono solo quattro in tutta Italia: oltre a Napoli sono presenti a Roma, Pavia e Bologna. Al Cardarelli, come al Policlinico Federico II, invece è la Chirurgia oncologia a registrare esiti ottimi di attività. In particolare, al Cardarelli c’è uno dei centri di riferimento più importanti del Sud Italia per le malattie del fegato. Per il Rummo di Benevento la bassa incidenza di cesarei nell’area gravidanza e parto consente di raggiungere in questo settore il semaforo verde dell’eccellenza. Al Moscati di Avellino il 6,7% delle procedure di chirurgia oncologica sono ottime, così come si registrano buoni esiti anche nell’area respiratoria. A Caserta il San Sebastiano, oltre che nell’area delle gravidanze, eccelle nell’area del Sistema nervoso (neurologia, neurochirurgia) che registra performance molto alte. A garantire ottimi risultati nell’area dell’interventistica cardiovascolare è invece il Ruggi di Salerno che ottiene alte performance nella mortalità a 30 giorni per aneurisma non rotto dell’aorta addominale.(Fonte: Agenas, ente pubblico non economico nazionale, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione)

Una riflessione – Proviamo ad immedesimarci, per un istante, nei panni della povera anziana. Sola, sedata, ricoperta di formiche. Da quanto tempo? Un’ora, un giorno? Di più? In ogni caso vergognosamente troppo. La malattia, la malattia grave, pone ciascun individuo in una condizione di vulnerabilità, di impotenza, di incapacità e di totale dipendenza da chi è deputato a curare. Una condizione che esige la presa in carico del paziente da parte di tutte le figure professionali preposte al percorso di cura, proprio perché nel momento di maggiore fragilità. Nel difficile periodo che la Sanità sta attraversando nella nostra Regione, il diritto dei Pazienti a ricevere una corretta diagnosi e terapia è legato a doppio filo alla valorizzazione del lavoro dei medici che la erogano. Affianco alla denuncia di malasanità, come in questo caso, è importante allora dare voce a tutti coloro che fanno bene il proprio lavoro. Purtroppo però le buone notizie non fanno mai notizia e si finisce per non apprezzare quello che di buono c’è, preferendo alla lode di chi fa bene il proprio lavoro, il pensiero disfattista del “non funziona niente, questa sanità è uno schifo”. Un lusso che non dovremmo permetterci.

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